domenica 22 ottobre 2017

Bluebird

ho sempre pensato a te come all'unica certezza della mia vita. Tu c'eri e io pensavo che ci saresti stato, sempre. Ho sempre pensato a te come se mai sarebbe arrivato il giorno in cui te ne saresti andato. Pochi mesi fa, in ospedale, un raro momento di lucidità, mi hai detto: io ho fatto tutto per i miei figli. E Dio, solo Dio sa quanto è vero.
Spero, spero davvero, con tutta me stessa, che ora tu stia bene. In quell'ovunque che spesso si nomina. Ovunque tu sia, se tale luogo e tempo esiste davvero, io ti mando il mio amore, perché tu sappia che ti ho voluto bene papà. 


Sognavi sempre di volare. Sempre.
Così ti vedo, ora.
sorvoli sul mondo, in un istante

sfiori l'acqua del mare
e assapori il sale nell'aria
volteggi sopra i castagni della tua terra
e scendi in picchiata tra i rami ridendo come un matto
sei in ogni luogo
che mai avresti pensato
il sole ti scalda
e non hai paura.
Non più.
Sei, per sempre
Sei, in un altro tempo
Così ti vedo
volteggiare sopra di noi
con piume leggere
ali blu come il mare
il petto come foglie di castagno
il tuo canto
felice
libero.





sabato 22 luglio 2017

Infanzia

Caro papà
sei andato via ed improvvisamente ho la sensazione che nulla mi trattenga a questa terra.
ho la sensazione che potrei essere in qualunque posto nel mondo e non cambierebbe nulla, perché la mia casa eri tu. Sento che, davvero, ora come non mai, il passato è un buco nero senza ricordi, perché tu eri la testimonianza. Ora che tu sei andato, anche lei è andata per sempre. Sono come un albero senza radici.

Infanzia
Quando chiudo gli occhi
un silenzio mi avvolge
vedo il suo sorriso
ed immagini sfocate
che si allontantano
la tavola apparecchiata d'estate
il grembiule con la tasca
la vecchia tenda del balcone
la sdraio con le cordine di plastica
le tue ciabatte
la pianta di fichi
sento ancora, ma flebile, il suono della sua voce
quella voce che racconta storie
di mondi lontani
un vortice contro il quale non riesco a combattere
che mi tramortisce con un pugno dritto alla bocca dello stomaco
ed improvvisamente
il vuoto.
non sento più nulla.
chiudo gli occhi, ti cerco.
Ti perdo.


giovedì 20 luglio 2017

Ciao, ciao bambina...

"Ciao, Ciao Bambina
un bacio ancora
e poi per sempre
ti perderò...."
Questa canzone di Modugno che mi cantavi sempre da piccola, mi gira in testa da giorni, da quando ti sei aggravato. Da quando ho capito che non saresti più tornato indietro da quel luogo misterioso che aleggiava nella tua mente.. un luogo eterno che immagino come una calda e luminosa giornata in un'antica Calabria, dove tu ancora giovane ti arrampichi sui castagni e sorridi alla mamma e ai tuoi fratelli che ti hanno accolto.
Ti ho visto allontanarti da noi sempre più rapidamente, come una goccia sul vetro che dapprima si muove lenta e poi veloce sino a giù, a scomparire.
Avevi paura di morire, lo so. Abbiamo lottato con te, abbiamo fatto di tutto per starti vicino, per darti conforto, per non farti sentire l'angoscia dell'ignoto. Ci hai ripetuto sino allo sfinimento "andiamo a casa".. e mi rammarcio di non aver potuto esaudire questo tuo desiderio. Ma, come ti dissi quell'ultima notte, casa è dove noi siamo tutti insieme.
Una cosa ti avevo promesso, che non saresti stato solo in quel momento e, per quanto io volessi scappare e non guardare, sono riuscita a rimanere lì, in quella stanza, a contare i tuoi ultimi respiri. Perché ti amavo e ti dovevo una vita intera di baci, coccole, affetto, risate e cure. Perché eri papà.
Oggi che non ci sei più lasci una voragine nel mio cuore.
Il tempo lenirà il dolore acuto che sento e che mi mozza il respiro, ma so che tu mi mancherai per sempre... in ogni piccolo gesto quotidiano, in ogni mattone della casa che tu hai costruito per noi... in ogni ricordo della mia vita, io vedo te.. e non ci sono abbastanza lacrime per piangerti. Tu, con il tuo dolcissimo sorriso e la tua voglia di vivere, imparare e sorridere, tu hai strappato un pezzo del mio cuore e te lo sei portato via. Ho bisogno di credere che il finale di quella canzone non sia vero. Non mi hai persa, papà. Questo è solo un "ciao"... un giorno noi ci ricontreremo e mi darai uno dei tuoi abbracci strizzacostole e mi dirai ancora "ti voglio bene".
 Ciao, ciao papà.

sabato 14 novembre 2015

Storia di un'antica solitudine, di ponti e di un piccolo cuore.

Sperimento una nuova solitudine; a dire il vero, credo che il concetto di isolamento sia parte di me. Mentre scrivo queste parole sale dentro di me il senso di colpa; ho vicino a me un uomo che mi ama, che non mi lascia mai sola e che ogni giorno cerca di farmi felice.
Ma la mia è una solitudine antica, radicata da sempre nella mia anima.
Posso passare intere giornate senza parlare, pur in mezzo a tanta gente.
Elaborare. Questa è la nuova parola d'ordine. Non so bene cosa voglia dire.. cosa si aspetta il mondo da me? Elaborare che non sarò mai madre. Eh, no, non si dice così. Si deve dire: "elaborare il lutto della sterilità". No. Per me, così non va.. io devo elaborare la perdita di un figlio mai nato. La perdita di ciò che non ho mai davvero avuto. La perdita di un'idea.
La perdita di una madre. Una madre che non ho mai davvero avuto.. una madre che non sono mai stata. La perdita dell'idea di madre che mi manca, che non sarò. Quanti ponti spezzati.
Ma con il tempo, mi sto affezionando ad un piccolo cuore che, chissà dove, chissà quando, ha subìto la perdita di una madre, di un'idea di madre. Piccolo cuore non sa neanche che gli hanno rubato i sogni e le favole. Ponti distrutti.
Forse elaborare vuol dire alzarsi ogni giorno e con fatica, a volte con dolore, prendere una pietra e posarla; e di pietra in pietra costruire un nuovo ponte, fatto solo per me e il piccolo cuore.
Piccolo cuore non può e non sa come costruire un ponte, sarà compito mio. Piccolo cuore dovrà incamminarsi nella certezza che dall'altra parte troverà me, e solo me. Perché piccolo cuore ed io siamo destinati ad incontrarci. Nonostante tutto, lo so che è così.
Qualcuno ha detto: " la gioia è il primo sentimento che unisce mamma e bambino biologico, la sofferenza è invece ciò che unisce mamma e bambino legati dal destinto".
Dolce piccolo cuore, non so dove sei, non so quando sei. Mi fa paura la sola idea di te. Ma sento che da qualche parte in questo mondo violento e insensato, tu mi stai aspettando.

lunedì 20 aprile 2015

Pensiero Liberatorio della sera.

La mente è in cerca di spiritualità.
Stanca degli oggetti che ne offuscano i pensieri, stufa di dover tenere conto delle cose.
Appesantita dalla materialità
Vuole essere spirito, volare incontro a cieli blu e farsi cullare da un raggio di sole.
Non vuole più dover dipendere dalla quotidiana lotta per accaparrare il mondo.
Grida, rabbia, apatia e distacco.
Stanchezza.
Anche i sogni faticano a trovare la strada per la mente.
Io sono la mia mente.

Marianna



lunedì 10 novembre 2014

10 ANNI

Tanti auguri Gaia.
Che la tua crescita sia accompagnata da tante scoperte nuove, buona musica, tanta lettura e un sacco di amici.
Che il tuo cuore possa trovare quello che desidera, rimanendo sempre disposto a lottare per cio' in cui crede.
Che il tuo essere bambina, poi ragazza, poi donna incontri sempre il rispetto e l'attenzione che merita.
Un abbraccio
La TUA zia.
Qui nessuno puo' intimarmi di stare zitta e non parlare.


giovedì 7 agosto 2014

Saggezza

Gli scopi di vita sono la difesa ottima contro la morte: anche in Lager.

Primo Levi